La tomografia elettrica  viene utilizzata per la valutazione di contrasti di resistività elettrica nel sottosuolo, che la tecnica restituisce come sezioni interpretative verticali, attraverso la misura di un parametro detto “resistività elettrica apparente” misurato in superficie. I contrasti di resistività elettrica del sottosuolo, ricavati numericamente a partire dalle misure di superficie, sono associabili  alla presenza di fluidi, al grado di porosità ed alle caratteristiche mineralogiche del substrato.

tomografia elettrica

Per le misure tomografiche viene utilizzato un georesistivimetro IRIS Syscal pro 10ch (www.iris-instruments.com).

La configurazione usata di solito per gli stendimenti tomografici, è caratterizzata da 48 elettrodi disposti ad una distanza di un metro l’uno dall’altro, che permette di raggiungere una profondità stimata di indagine pari a circa 8 metri dal piano campagna.

Tutti i dati acquisiti con le configurazioni geometriche di elettrodi vengono poi utilizzati per una singola modellazione del sottosuolo per ogni profilo, tramite tecnica di inversione matematica: il sottosuolo viene diviso in celle volumetriche unitarie (discretizzazione del sottosuolo) alle quali viene assegnato un valore di resistività elettrica in modo che l’insieme dei valori di resistività assegnati a tutte le celle sia in grado di generare  le misure osservate in superficie se attraversate dalla stessa corrente immessa durante l’acquisizione tomografica. L’unità di misura di ogni cella di discretizzazione del sottosuolo è l’Ohm x metro.

resistivita elettrica